Quanto guadagna un editore?

Abbiamo visto in precedenza quanto guadagna uno scrittore, ora vedremo (in linea di massima) chi altri guadagna sul nostro libro... e quanto.
Un pensiero che balena spesso nella testa dei giovani scrittoruncoli inesperti quando si trovano davanti agli occhi il loro primo contratto di edizione è: "Accipicchia, a me che sono l'autore mi torna in tasca solo il 10% del prezzo di copertina... maledetto editore che si intasca tutto il resto!".
Maledetto mica troppo, il nostro (povero) editore!
Infatti, oltre al 10% del prezzo di copertina dovuto all'autore, l'editore deve versare anche l'iva (4%). Non è finita qui: circa il 60% del prezzo di copertina va al distributore, che a sua volta lascia un 30-35% al libraio.
Quindi all'editore resterebbe soltanto un 26% del prezzo di copertina. E questo 26% è guadagno pulito? No. Con questo 26% l'editore deve far fronte ai costi di stampa, legatura e carta. Inoltre... un po' di pubblicità dovrà pur farcela. Senza contare che la sede di una casa editrice non può essere una baracca abusiva nel bel mezzo della foresta amazzonica... c'è da pagare l'affitto, le bollette e gli stipendi.
Povero, poverissimo editore!




Commenti

  1. E cosa fa il distributore per guadagnarsi questo 60%? Si prende la fetta più grossa, ma la "merita" in termini di investimento, spese sostenute, lavoro? Ah, non sono domande retoriche. Sono solo curiosa e ignorante in materia.

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  2. Ah, non avevo letto bene. Se il 30-35% va al libraio, il distributore prende "solo" il 30%. E' comunque una bella fetta rispetto alla percentuale dell'autore e dell'editore. In pratica chi ci guadagna di più sono distributore e libraio. Ma non mi pare che le librerie navighino nell'oro. Almeno non le piccole, spesso costrette a chiudere, perché tutti comprano da Feltrinelli, Mondadori e Melbook. Però quelle 8, 9 ore di lavoro il libraio o l'impiegato della feltrinelli se la fa (magari il direttore prende di più facendo meno). Il distributore, invece, come se la guadagna questa pagnotta (a parte, immagino, facendo qualche telefonata e organizzando le spedizioni)?

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  3. Ciao,
    forse la figura del distributore è quella che mi rimane un po' meno chiara, però è sicuro che anche lui ha i suoi bei costi. Intanto non è una singola persona ad occuparsi della distribuzione: ci sarà l'omino del centralino, il magazziniere, l'addetto agli acquisti, l'ufficio vendite, l'ufficio bolle e spedizioni, l'ufficio amministrativo, i rappresentanti di zona per le librerie, i rappresentanti per le biblioteche... insomma, con questo 25-30% ci devono campare in parecchi. Poi c'è da dire che un libraio può vendere libri di Mondadori come di Montag come di Marcos y Marcos... un distributore invece può vendere soltanto i libri degli editori che si affidano a lui: EdiQ, ad esempio, non vende Einaudi & compagnia.
    Quindi nemmeno il distributore naviga nell'oro... poi ovvio, c'è chi sta meglio e chi sta peggio. Comunque hai posto proprio una bella domanda. I prossimi giorni vedo d'informarmi meglio e, in caso, inserire un post sull'argomento.

    Ciao ciao,
    Kito.

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  4. Io sono sempre più convinta che, se ci si organizzasse diversamente, quella del distributore è una figura che si potrebbe tranquillamente scavalcare. Solo che l'idea che la gente si è fatta è che "se non hai un distributore non sei nessuno". Insomma, avere un "distributore" fa figo. Tutto qui.
    Sono un editore e noi abbiamo due distributori, uno dei quali lavora più che discretamente e qualcosa con lui si riesce a guadagnare, mentre con l'altro ci rimettiamo circa 2000 euro all'anno. Praticamente non ci basta il guadagno che ci arriva da uno, per mantenere l'altro. Per fortuna che non abbiamo concesso l'esclusiva ai distributori!

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  5. Vero, Stefania. Avere un distributore (a meno che non si tratti di un gran bel distributore) non significa vendere di più. E quasi mai significa arrivare in libreria. Se il distributore/promotore editoriale non passa in libreria io libraio non ordino, non ho rapporti diretti. Mi rimane il contrassegno per le prenotazioni clienti: che mi cambia ordinare un libro in contrassegno dal distributore anzichè dall'editore? Nulla. Solo che l'editore ci guadagna un 20-30% in meno. E il cliente paga di più.

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